Videoclip per il Management del Dolore Post-Operatorio – “Naufragando”

Sono trascorsi poco più di due mesi dall’uscita del videoclip che ho diretto per lo stupendo singolo “Naufragando” del Management del Dolore Post-Operatorio.

La lavorazione è stata davvero intensa e si sono alternati momenti di divertimento puro e altri istanti decisamente drammatici a causa dei terremoti dell’Ottobre 2016 che ci hanno sorpreso prima nel mezzo delle riprese poi durante la post-produzione.
Un ringraziamento speciale va al protagonista Vigliam Martegiani che ha avuto la forza di affrontare la scena nella vasca da bagno nonostante la situazione e ovviamente a tutta la troupe che ha mantenuto i nervi saldi e la lucidità per portare a termine le riprese!

Selfie sul set prima delle riprese.

Autoscatto sul set prima delle riprese. In basso da sinistra: Io, Emanuele Mura (backstage), Fulvio Persia (Gaffer). In alto da sinistra: Alessio Di Battista (Gaffer) e Arianna Di Carlantonio (Interior Designer).

Per raccontare questa storia ho scelto di utilizzare attori non professionisti, due coppie veramente innamorate, perché sono fermamente convinto che certe emozioni si possano cercare solo scavando nella vita reale, farle emergere creando un clima sereno e intenso sul set per poi essere pronti ad immortalarle con la macchina da presa.

Screenshot dal videoclip.

Screenshot tratto dal videoclip.

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A lavoro sul casting. Screenshot tratto dal video di backstage di Emanuele Mura.

Subito dopo aver terminato la sceneggiatura ho disegnato uno storyboard abbastanza dettagliato delle scene in modo da avere sul set un punto di riferimento visivo sempre a portata di mano che mi permettesse di mantenere fede all’idea iniziale lasciandomi però la libertà di improvvisare e seguire le dinamiche che si venivano a creare  man mano. Dovevo creare le atmosfere giuste tra i protagonisti ed essere pronto a muovermi in tutti i punti di vista che mi servivano per arrivare al montaggio che immaginavo.

Dettaglio dello storyboard di Naufragando.

Dettaglio dello storyboard di “Naufragando”.

Anche per questo ho deciso di impostare la fotografia in modo da non dover mai spostare le luci, mantenendo comunque una certa cura sull’illuminazione dei protagonisti ma prestando più attenzione all’ambiente, alle varie stanze, in modo da non interrompere mai il flusso delle emozioni.
Sono scelte abbastanza inusuali, di solito si tende a voler illuminare ogni singolo taglio di montaggio alla perfezione ma col tempo si sta facendo spazio in me un’idea precisa sul racconto per immagini, tendo sempre di più a dare vita ai luoghi con le luci piuttosto che a focalizzarmi esclusivamente sui protagonisti. Voglio creare spazi in cui chi recita si senta libero di esprimersi e chi guarda si senta all’interno di un luogo vivo e reale.

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Screenshot tratto dal video di backstage di Emanuele Mura.

Ma le scelte stilistiche, si sa, sono mutevoli perché dipendono da tanti fattori e dalle ricerche che si portano avanti, magari tra un anno cambierò idea perché il mio percorso mi avrà portato in un’altra direzione! Per esempio, fino a qualche mese fa ripudiavo il treppiede e lavoravo quasi solo a spalla o su slider (il video di Naufragando è girato tutto in questo modo) invece adesso nelle nuove produzioni prediligo immagini sempre più statiche e basate sulla composizione. È una sorta di disciplina autoimposta, fisso dei limiti ed esploro lo spazio al loro interno con cura e curiosità fino a quando non sento il bisogno di valicarli per cercare qualcosa di nuovo.

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Backstage. Foto: Pikit.

Dopo questa piccola parentesi, torniamo a “Naufragando”. C’è un piccolo dettaglio nascosto in una ripresa a cui tengo particolarmente. Chi mi conosce sa che il mio percorso artistico inizia con la Pittura e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. In una delle ultime scene del videoclip si vede la sala ormai vuota, dove avevamo visto i due protagonisti danzare, e al muro non c’è più il piccolo dipinto che si intravvedeva ma, nascosta nella penombra, c’è una riproduzione di “Ballo in città” di Pierre Auguste Renoir, un dipinto del 1883.
Credo che le stanze di una casa non si impregnino solo degli odori ma anche delle storie che hanno ospitato.

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Screenshot tratto dal videoclip.

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Pierre Auguste Renoir “Ballo in città”, 1883 © RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay) / DR

Per questo video finalmente ho potuto sperimentare le riprese subacquee, era un po’ di tempo che fantasticavo di girare una scena sott’acqua e quale occasione migliore con un titolo come “Naufragando”?
Trovata la location e gli attori mancava solo una macchina adatta a quel tipo di riprese. Ho provato a contattare senza successo vari rental, chi proponeva attrezzature che azzeravano il budget per l’intero videoclip e chi, invece, non noleggiava senza operatore dedicato…anche questa opzione azzerava l’intero budget del video! Così ho scritto un post sulla bacheca di facebook e in poco tempo, ringraziando la disponibilità dei miei amici, avevo tra le mani una gopro! Chi conosce queste macchine sa che sono adatte soprattutto per riprese sportive e non restituiscono immagini molto cinematografiche quindi mi sembrava la soluzione perfetta…vi ho già detto che amo le sfide? 🙂

Screenshot dal videoclip.

Screenshot tratto dal videoclip.

Dopo un pomeriggio di test di illuminazione e una mattinata trascorsa in piscina per le prove, finalmente dalla gopro uscivano immagini degne di nota! Ero pronto per immergermi in quel nuovo emozionante progetto e gridare il primo “Azione!”.

Selfie dopo la fine delle riprese subacquee con gli attori e la troupe.

Autoscatto dopo la fine delle riprese subacquee con i protagonisti Iris Sota e Vasko Lendel e la troupe composta da Fabio Ragusi (swimming coach) e Fulvio Persia (Gaffer).

Non mi resta che lasciarvi in compagnia del video di backstage filmato dal bravo Emanuele Mura!