Questione di tempo

Lavorando nel campo delle “immagini in movimento”, come mi piace definirle, ho imparato con l’esperienza che il tempo è la dimensione più importante. Non parlo però del tempo della scena bensì del tempo immediatamente precedente, quello che trascorre prima di premere rec e gridare “Azione!”.
Quando dipingevo ritratti passavo più tempo a parlare con il modello che a raffigurarlo, ciò per cercare di percepirne l’essenza più profonda ed evitare la pura e semplice rappresentazione. Nel mondo del video spesso i tempi sono strettissimi per via del budget, delle varie disponibilità e quasi sempre ci si ritrova a dover correre per portare a casa il lavoro. Questo è l’aspetto che meno mi piace di questo lavoro ed ultimamente cerco sistematicamente di evitare tutte le situazioni che nascono sotto questa cattiva stella.
Il tempo è denaro, è vero, ma l’attesa è oro!
Questa prima affermazione porta direttamente al mio secondo motto: fate meno, fate bene. Meglio portare a casa una scena buona, magari con solo un paio di punti di vista ma puliti, freschi, intensi che più scene con mille tagli diversi ma con quella sensazione interiore di essersi lasciati sfuggire qualcosa e di non aver “scavato” abbastanza per tirare fuori il massimo. Qualche volta la sorte ve la manderà buona ma non affidatevi troppo al caso, non è un buon compagno di viaggio.
La tecnica aiuta ad avere uno standard anche nelle situazioni più stressanti ma bisogna stare attenti a non far diventare una costante l’affidarsi a ciò che “sicuramente funziona”, vi ritroverete in poco tempo a fare sempre le stesse scelte.
Fate un respiro in più, muovetevi ancora un po’ per capire se quello è veramente il punto di vista migliore, controllate di nuovo il fuoco, la luce, guardate un’ultima volta gli attori negli occhi e quando sarà sparita quella sensazione di ansia due dita sotto lo sterno allora sarà il momento giusto per far vibrare le vostre corde vocali…”Azione!”.